Orto, terapia per la vita


 

Domenica mattina, pigramente mi muovo nel letto cercando il momento giusto per alzarmi! Non ho sonno, sto solo cercando di prolungare il piacevole tepore del piumino e del dolce far nulla.

Dalla finestra penetra uno spiraglio di luce, è gia mattino!

Mi sorprendo a pensare che questo momento, quotidiano e ripetuto infinite volte, riesco a focalizzarlo …ed apprezzarlo solo sporadicamente, ma forse è questo che lo rende speciale.

Cosi’ si dipana la nostra quotidianità regalandoci solo poche volte la consapevolezza

dei nostri gesti e delle nostre emozioni.

Mi interrogo sul fatto che, pur essendo consapevoli, riusciamo ad apprezzare le cose solo quando prestiamo attenzione ad esse, continuiamo a vivere di corsa e senza riflettere.

Dovemmo fare qualcosa per noi stessi.

Mi alzo, faccio la doccia, con una insolita fretta, bevo un caffè buonissimo ed esco! Ho visto nei giorni scorsi un cartello che riportava “Orti in affitto” e mi è tornato alla mente all’improvviso.

Ho riflettuto sul tema dell’orto sul come sia possibile rientrare a far parte dell’eterno ciclo delle stagioni, tornare ad assaporare i profumi ed i colori della terra, o magari distogliere il pensiero dal quotidiano, una terapia antistress, un atto d’amore verso se stessi.

Come un orologio di estrema precisione l’orto incessantemente insegna  il suo sapere, il ritmo delle stagioni, l’importanza della luce, l’incidenza del clima, l’influenza degli astri.

E’ un atto d’amore, che come l’amore richiede pazienza e il sapere aspettare e ,dispiegandosi nel tempo, produce vita inducendoci a curarci della vita generata come complemento essenziale del ciclo vitale.

La complessità della vita dell’orto sembra essere la rappresentazione più calzante dell’unità tra uomo e creato, rappresenta un segno di continuità che ci regala la sensazione di appartenenza alla natura.

Forte di questa riflessione sono andato sul posto, ovviamente insieme alla mia dolce Rossana.

Ho chiesto delucidazioni sulle modalità, sui costi, sui servizi e…ho deciso di prendere un orto di 100 mq.

L’orto è diventata una esperienza sensuale, vedere stagliarsi verso il cielo l’insalatina, addentrarsi nei filari dei pomodori e scorgerne i fiori e i frutti, vedere crescere il frutto delle melanzane, cogliere la fragola appena appena arrossata, fanno raggiungere il piacere!

La sensazione è quella di essere nel centro del creato ed è appagante per i sensi e per la mente.

Il poeta turco Nazim Hikmet, ci invita ad essere in comunione autentica con il mondo: 

“Non vivere questa terra come un estraneo o come un turista della natura. Vivi questo mondo come la casa di tuo padre: credi al grano, alla terra, al mare, ma prima di tutto credi all’uomo”.

Paulo Coelho, scrittore brasiliano, ci ricorda:

“Quelli che piantano (a differenza di quelli che costruiscono) soffrono con le tempeste e le stagioni, raramente riposano.

Ma, al contrario di un edificio, il giardino non cessa mai di crescere. Esso richiede l’attenzione del giardiniere, ma, nello stesso

tempo, gli permette di vivere come in una grande avventura”.

Vincenzo

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