Pubblicato 27 da Pomezia Eventi
Una crescita ecosolidale nel nome di Fogazzaro
Nell’alveo dell’attuale riscoperta dei valori della terra e della rinnovata attenzione all’ecosostenibilità e al rispetto per l’ambiente si inserisce – con originale merito – l’iniziativa locale promossa dall’associazione culturale“Piccolo Mondo Antico” (Via Laurentina km. 25,100 – località Santa Procula) che non solo mette a disposizione lotti di terreno nella forma di piccoli orti per chiunque abbia voglia di un contatto ravvicinato con la terra e i suoi prodotti (pur non disponendo dello spazio adeguato per provvedere autonomamente) ma ha anche dato vita al progetto“Ortolandia”, gestito con cura e dedizione dalla devota intraprendenza di Antonella ed esplicitamente rivolto a bambini e ragazzi (fino a 14 anni di età) incaricati di prendersi cura di piccoli orti (2mt x 2mt) con gioioso impegno ed autonomia.
Specie in occasione delle pratiche stagionali, l’Associazione ha promosso tale coinvolgimento nella più ampia iniziativa di rivalorizzazione della terra e della vita agreste come suggestione ad uno sviluppo più libero e rispettoso, meno vincolato ai soffocanti ritmi e alla sovraesposizione telematica della vita contemporanea.
Attraverso attività concrete di gestione agraria (dalla semina, alla potatura, alla raccolta), i bambini riescono ad apprendere fattivamente i cicli e i processi più intimi della natura e, tramite quest’osservazione ravvicinata e partecipe, a sviluppare un rapporto più rispettoso e devoto non solo nei confronti della nostra inalienabile origine terrestre ma, anche e soprattutto, nei confronti di sé stessi.
Migliaia di generazioni nella storia hanno infatti provveduto, prima dell’avvento della produzione su scala mondiale e dell’esportazione globalizzata, ai propri fabbisogni alimentari, coltivando con cura e passione quella terra da cui tutti abbiamo avuto origine e senza la quale non saremmo in grado di sopravvivere.
Oggigiorno, in seguito allo iato del XX secolo e alla conseguente e progressiva dimenticanza di determinate pratiche e di specifiche cadenze, fortunatamente si sta rinnovando – nella coscienza collettiva – l’interesse per la cura della terra e la consapevolezza della sua primaria importanza congiuntamente all’adozione di comportamenti ed attitudini più rispettosi e meno invasivi.
È storicamente evidente come le società non possano essere cambiate da disposizioni imposte dall’alto o da rivoluzioni più o meno progressiste, così come è palese che tali cambiamenti tendono ad inscenarsi sul lungo raggio in virtù di una direzionata variazione di sensibilità e coscienza che non può non scaturire dall’educazione e dalla cultura.
Ed è proprio in quest’ottica che va apprezzata ed elogiata l’iniziativa dell’associazione culturale “Piccolo Mondo Antico”, come un modo di (ri)educare gli adulti e vieppiù i bambini (cogliendoli nell’età più importante ai fini del loro futuro sviluppo) ad un rapporto più solidale e rispettoso nei confronti della terra, dei suoi cicli e delle sue infinite potenzialità.
In un mondo in cui tutto (o quasi) viene se non creato quantomeno sviluppato e perfezionato nei sintetici meandri di chiusi laboratori, ritornare all’aria aperta e riscoprire le gioie e le fatiche della lavorazione della terra acquisisce un duplice – ed incontestabile – valore: da un lato, quello di una vita più sana e più attiva, dall’altro un maggior rispetto nei confronti di sé stessi e della propria salute.
Mangiare ciò che si è prodotto, con sforzo e relativa fatica, è una gratificazione tanto fisiologica (nel contesto più ampio di un’alimentazione sana ed equilibrata) quanto psicologica ed autocoscienziale.
Il seme gettato nel solco del terreno, innaffiato e curato durante il suo tacito e lento sviluppo ed infine reintrodotto sottoforma di cibo sano e succulento descrive un percorso di presa di coscienza e di arricchimento del sé raramente equiparabile.
È – marxianamente – il riappropriarsi ultimo del proprio lavoro (di fatto inalienabile ed incontestabilmente proficuo); è – umanamente – un gesto di amore e di cura verso sé stessi e verso le origini biologiche del nostro essere.
“Un orto è un grande insegnante. Insegna la pazienza e un’attenta osservazione. Insegna l’ingegno e la parsimonia. Ma, soprattutto, insegna la fiducia.” [Geltrude Jekyll]
Per maggiori informazioni circa l’iniziativa si può contattare il numero 3357425180 e/o visitare la pagina www.ortipiccolomondoantico.it