Tempo di semina: Le fave


Oggi parliamo della semina e della coltivazione delle fave(Vicia faba), una leguminosa sempre più presente sulle nostre tavole.

La fava, Vicia faba L., è una pianta di origine mediterranea, appartenente all’ordine delle Leguminosae, famiglia delle Papilionaceae, tribù delle Vicieae.

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La cultivar di questo ortaggio inizia il suo ciclo in autunno e regala i suoi frutti in primavera, e ben si adatta

ad essere coltivata in un orto famiiare e a regalarci raccolti generosi.

La specie che ci interessa particolarmente, è la fava grossa (Vicia faba maior), coltivata fin dai tempi anctichi

nel bacino del mediterrneo, anche in virtù della capacità di fissare azoto nel terreno e quindi di arricchirlo.

La fava è una pianta erbacea a ciclo annuale, ha delle radici fittonanti che penetrano in profondità nel terreno, e si ramificano copiosamente.

I tubercoli delle radici contengono il Rhizobium legaminosarum, il batterio capace di fissare l’azoto nel terreno.

La pianta ha un portamento eretto, è di colore verde-grigiastro, il fusto ha una sezione quadrangolare con l’interno cavo, sviluppa numerose ramificazioni laterali e può arrivare a misurare anche un metro di altezza.

I fiori sono molto belli e si fecondano solitamente in maniera autogama, ossia con il polline dello stesso fiore, l’impollinazione è favorita dalla presenza di api e bombi.

Il baccello contiene i frutti e può essere di diverse dimensioni, a seconda della varietà che si sceglie. 

Le fave possono essere consumate sia fresche, che essiccate. 

Esisitono numerose varietà di fave,  che  si differenziano soprattutto per la durata del ciclo, precoce, medio o tardivo, e per la grandezza del baccello.

Tra  le principali varietà presenti sul mercato ci sono, Violetta precoce, Primabel precoce, Reina blanca medio precoce, Aguadulce ciclo medio, Sciabola verde tardiva, Super simonia tardiva.

Il seme può essere conservato e utilizzato nella stagione successiva, così come facevano i nostri nonni, conservando una parte del raccolto per la futura semina.

La semina delle fave avviene solitamente nel periodo autunnale, nei mesi di ottobre e novembre, soprattutto nelle regioni centro-meridionali.

La raccolta avviene dall’inizio della primavera fino all’inizio dell’estate, a seconda del periodo della semina e della varietà scelta.

Dopo la semina  la prima fase vegetativa avviene in pieno inverno, le giovani piantine riescono a resistere anche a temperature sotto lo zero e la loro coltivazione si adatta bene a diversi tipi di terreno.

Quello più idoneo  è il terreno argilloso,  che è  in grado di trattenere molta acqua, cosa indispensabile per il corretto sviluppo di questa pianta.

Se il terreno è secco, oppure tendente al sabbioso, per sostenere la crescita delle fave, soprattutto nel periodo primaverile, c’è necessità di dover ricorrere ad irrigazioni ripetute.

La  fava non richiede apporti di sostanza organica ne particolari arricchimenti del terreno, la concimazione organica, in pre-semina, potrebbe anche essere dannosa.

Le fave hanno la capacità di fissare l’azoto nel terreno, quindi  sono loro stesse a fertilizzare il luogo dove sono messe a dimora, su un terreno sul quale sono state coltivate le fave, nella stagione successiva si potrà proficuamente coltivare qualsiasi cosa.

La semina delle fave è molto semplice, è sufficiente fare una piccola buca nel terreno, a 5 cm di profondità, e adagiarvi i semi, in numero variabile da 2 a 4.

Il verso del seme deve essere preciso, va rivolto con la testa, ossia la parte intaccata con una linea scura, verso il basso.

Le postarelle in cui metterete i semi devono avere una distanza di almeno 30 cm l’una dall’altra, la distanza tra le file deve essere di almeno 50 cm.

Dopo la semina le fave inizieranno a spuntare dal terreno dopo circa 10-15 giorni.

Benché la pianta sia molto rustica, la coltivazione delle fave richiede alcune cure, la prima è sicuramente la periodica sarchiatura per la rimozione delle erbe infestanti, nel periodo primaverile, infatti, queste possono essere vettori di malattie. 

​Le fave hanno una crescita indeterminata, per tale motivo, dopo la fioritura,   è necessario la cimatura della parte apicale, dando forza  alla parte inferiore della pianta e favorendo  l’ingrossamento dei baccelli.

Proprio perché coltivate nel periodo invernale, la coltivazione delle fave soffre l’azione degli agenti atmosferici, soprattutto il vento, che facilmente può piegare le lunghe ramificazioni, in special modo quando aumentano di peso per via dei baccelli.

Per ovviare a questo problema si possono predisporre dei sostegni, simili a quelli che utilizziamo per lacoltivazione dei pomodori.

Nel periodo primaverile le fave sono una delle prime coltivazioni attaccate dagli afidi neri, che amano particolarmente questa pianta.

Ai primi avvistamenti di afidi neri è bene intervenire con i macerati naturali, il macerato d’ortica in particolare. L’applicazione del macerato non solo fungerà da repellente contro gli afidi e la loro proliferazione, ma anche da ottimo concime fogliare per le piante stesse.

La raccolta delle fave avviene  in primavera, e si protrae per tutto il periodo primaverile, la maturazione dei baccelli è scalare, cioè avviene in maniera graduale, il momento migliore della raccolta sarà, dopo un opportuno assaggio, funzione dei vostri gusti.

Fonte internet

 

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