La Roma che non ti aspetti


Ho sempre diffidato delle guide, di ogni città, per quanto concerne i migliori posti da vedere o gli imperdibili posti in cui mangiare!

Mi sono sempre parsi guidati da uno spirito commerciale piuttosto che obiettivo e divulgativo, e poi.. ho dovuto ricredermi leggendo, per curiosità, 

 ” 101 cose da fare a Roma almeno una volta nella vita” di Ilaria Beltramme.

 

A dispetto del titolo un po’ inflazionato siamo di fronte a un libro interessante, l’autrice,  grazie al suo modo di scrivere  avvincente, ci accompagna mano nella mano alla scoperta di posti e curiosità che anche un romano,  molto probabilmente, non conosce!

Dalla prefazione del libro: 

” Che cosa hanno in comune le rovine del Palatino e le sedie impagliate di una latteria d’epoca? E cosa unisce il sapore unico della pajata al profumo conturbante dei roseti in piena fioritura? L’eternità della capitale è il filo rosso che si srotola passo dopo passo, colle dopo colle, secolo dopo secolo abbracciando i mille volti della città, i suoi monumenti più noti, ma anche i luoghi segreti e gli angoli in cui una storia imponente svela tutti i suoi anni.

  I centouno itinerari che in questo libro tentano di raccontare Roma invitano ad attraversare la Città Eterna passando dai capolavori di Caravaggio alle periferie raccontate da Pier Paolo Pasolini; dalla contemplazione delle architetture barocche alla degustazione dei piatti più antichi della tradizione; dalle testimonianze dell’epoca imperiale ai suoi mercati più colorati e rappresentativi.

   È una Roma, questa, da scovare nel grande e nel piccolo, fra i fasti di una nobiltà antichissima così come nella memoria e fra le vie appartenute al suo popolo sovrano. Una Roma immortale da conoscere in centouno mosse. Centouno passeggiate e altrettante esperienze che bisognerebbe proprio fare… almeno una volta nella vita”.

L’autrice suggerisce non tanto itinerari, ma posti da vedere e cose da provare (ad esempio: bere dai nasoni, gustarsi il tramonto dalla terrazza di Castel Sant’Angelo, prendere un aperitivo a Campo de’ fiori, infarinarsi con la pizza bianca…), specificando i luoghi in cui dirigersi per fare queste esperienze.

                                  

Leggendo, ci si rende conto che anche l’attesa di un autobus alla fermata  può essere un momento in cui ammirare estasiati la storia millenaria della Capitale e non essere solo sopraffatti dal nervosismo, dell’attesa, dal rumore e la puzza del traffico…

                                                            

Quante volte, presi dal quotidiano, siamo stati  consapevoli delle meraviglie che ci scorrevano davanti agli occhi?  

Il problema è che fare queste considerazioni non è certo facile quando si hanno degli orari da rispettare e impegni pressanti.

Ma ogni tanto sarebbe bello sospendere il tempo ed avventurarsi  in questa splendida città che ancora riserva sorprese, anche a chi ci vive da sempre.

Buona lettura,

Vincenzo