La cavolaia, come difendersi in modo naturale


Oggi concentriamo la nostra attenzione sulla cavolaia, un insetto che chiunque ha un orto conosce bene e teme.

cavolaia larva

 

 

Questa specie di lepidottero è particolarmente attratto dai cavolfiori, dai broccoli neri, dalle verze. Insomma, tutti ortaggi che ci apprestiamo a coltivare nella stagione autunnale.

Impariamo quindi a riconoscere tempestivamente la cavolaia, in modo da poter attuare una strategia di difesa biologica, che ci consentirà di arginare tranquillamente il diffondersi nelle nostre colture di questo fastidioso e dannoso insetto.

La cavolaia, nome scientifico Pieris brassicae, è un insetto appartenente all’ordine dei Lepidotteri, sottordine degli Eteroneuri, famiglia dei Pieridi. 

La larva di cavolaia è facilmente riconoscibile per via della sua particolare colorazione. Il colore predominante, infatti, è un giallo acceso, con piccole macchie nere irregolari. Anche la testa è nera, con una forma arrotondata.

Sul dorso sono presenti dei sottili peli bianchi, fortunatamente assolutamente non pericolosi come quelli della processionaria del pino.
La farfalla adulta invece, presenta ali di colore bianco, che possono raggiungere anche la larghezza di 60 mm., con delle caratteristiche macchie nere.

Del tutto simile alla Pieris brassicae (o cavolaia maggiore) è la Pieris rapae (rapaiola o cavolaia minore). Le larve sono più tendenti al verde, ma comportamento e danni sono analoghi.

Nei mesi invernali la cavolaia sverna allo stadio di crisalide rimanendo appesa nei più svariati anfratti. Posti tipici possono essere la corteccia di un albero, la crepa di un muro, un mattone forato, ecc.

All’inizio della primavera iniziano a riapparire i primi adulti che fino alla fine del mese di maggio compiono il cosiddetto primo volo, con connesso accoppiamento.

Gli adulti depongono le uova nella pagina inferiore delle foglie delle crucifere, che di solito in quel periodo trovano in abbondanza.

Dopo un periodo di circa quindi giorni, le uova si schiudono. Prendono così vita le larve della prima generazione che arrivate a maturità si incrisalidano nuovamente.
Generalmente nel mese di luglio appaiono nuovamente gli adulti, cosiddetto secondo volo. Questi, attraverso l’accoppiamento, danno vita alla seconda generazione, e così via.
A seconda del clima la cavolaia può arrivare a compiere anche 4 generazioni in un anno. Dunque la sua presenza, può protrarsi fino ad autunno inoltrato.

Danni provocati dalla cavolaia

La cavolaia è diffusa sul tutto il territorio nazionale, la possiamo trovare anche a quote superiore i 2000 mt. S.l.m. Vista la sua grande prolificità desta una certa preoccupazione, anche perché è presente in tutti i periodi dell’anno, ad eccezione della stagione invernale in cui sverna.
Come il nome volgare suggerisce, la cavolaia è un lepidottero particolarmente attratto dai cavoli. Per cavoli intendiamo cavolfiori, broccolo nero, verza ed in generale tutte le crucifere.
Il danno si manifesta attraverso l’alimentazione delle larve (azione trofica), ghiotte delle foglie dei cavoli, che mangiano e rosicchiano finché possono, risparmiando solo le nervature centrali delle foglie più dure.

Questa vorace attività può compromettere lo sviluppo equilibrato della pianta, e se perpetuato nelle fasi iniziali della crescita può portare alla fine della coltura.
Un altro fattore di pericolosità è che le larve spesso agiscono in gruppo e quindi molto velocemente, per cui è necessaria un’identificazione e difesa tempestiva.

Rispetto ad altre specie di Lepidotteri, fortunatamente la difesa biologica contro la cavolaia è più semplice.

Innanzitutto è molto sensibile al macerato di foglie e femminelle di pomodoro.

Le larve di cavolaia, se toccate dal composto naturale, saltano letteralmente via dalle foglie, e girano alla larga. Dunque il macerato di pomodoro può essere utilizzato sia come preventivo che ad infestazione in atto.

Si consiglia l’applicazione o come tutti i macerati e preparati naturali nelle ore serali, oppure alle prime luci dell’alba, momenti in cui le larve sono più attive.

Durante le ore centrali della giornata, specie se le temperature sono elevate, le larve preferiscono rifugiarsi nel terreno, per poi riprendere la loro attività con il fresco.
Ulteriore attenzione alla bagnatura della pagina inferiore delle foglie, in cui le larve di cavolaia sono solite raggrupparsi.

Altro metodo di difesa biologica contro le larve di cavolaia, è il bacillus thuringiensis varietà kurstaki.

Il bacillus thuringiensis è molto più efficace negli stadi larvali giovanili, piuttosto che sulle larve più sviluppate. Naturalmente, vista la sua alta selettività, è totalmente inefficace ed innocuo sulle farfalle adulte.

E’ dunque necessario comprendere il momento giusto in cui intervenire con questo tipo di prodotto, onde evitare inutili applicazioni.
Anche in questo caso consigliamo l’applicazione nelle ore fresche della giornata, questo, oltre che per colpire un numero maggiore di larve, anche per rallentare l’elevata fotolabilità (cioè rapida degradazione) del bacillus thuringiensis  abbiamo all’esposizione dei raggi solari.
Ricordiamo che questo prodotto, assolutamente naturale, non è considerato un fitofarmaco ed è reperibile nei negozi specializzati oppure su internet.

Un altro fattore che rende la cavolaia meno dannosa di altre specie di lepidotteri è la presenza di molti insetti predatori naturali, che contribuiscono a controllare la popolazione.
In particolare gli imenotteri ed i ditteri con diversi meccanismi d’azione contribuiscono a limitare la diffusione della cavolaia, vediamo quali sono i principali.

Fonte Coltivazione Biologica

 

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